Nella trasformazione globale, che sta interessando le moderne supply chain, la figura del category manager è ciò che meglio rappresenta la volontà, del mondo procurement, di diventare un centro nevralgico e strategico dell’approvvigionamento.
La proattività dell’approccio lavorativo di questa particolare figura aziendale può apportare notevoli vantaggi, aumentando i risparmi, semplificando le strategie aziendali e consolidando le relazioni con i fornitori.
Il category manager infatti è un professionista specializzato in una determinata classe merceologica, che ne conosce quindi gli aspetti tecnici, economici e di generico approvvigionamento, ed è in grado di generare dei miglioramenti relativi alla propria classe di gestione sotto tutti i punti di vista.
Cosa sono le categorie?
Le categorie nel procurement rappresentano una frammentazione, in differenti aree di competenza, di prodotti similari, che sono congrui all’ambito di gestione aziendale.
Ad esempio, in aziende metalmeccaniche, una generica suddivisione in classe merceologiche può avvenire per tipologie di materiale e tecnologia di lavorazione.
Possiamo quindi avere categorie rappresentate, ad esempio, da:
- fusioni
- stampati
- barrame
- torniti
- bulloneria
- ecc..
all’interno delle quali la differenziazione potrebbe quindi dipendere da molteplici fattori come:
- il settore
- la struttura dell’ufficio
- i profili di spesa
- il mercato di riferimento
Per ottenere ciò il category manager, in collaborazione con il responsabile dell’ufficio acquisti, deve prestare massima attenzione alla fase di tassonomia della spesa.
In questo modo sarà più facile intuire chi sta spendendo, quanto e dove potrebbero essere nascosti i possibili saving.
Come si creano le categorie?

Proprio per l’importanza che questa attività riveste all’interno dei compiti del category manager, vogliamo darti una serie di indicazioni generiche ma indispensabili e soprattutto indipendenti dal tuo mercato di riferimento, per una corretta creazione delle categorie merceologiche.
Eccoti quindi i 4 consigli indispensabili per un perfetta denominazione della categorie:
- tutti devono parlare la stessa lingua: la complessità crea confusione ma l’eccessiva semplicità causa perdite di opportunità. Devi essere bravo nel trovare il giusto compromesso a tutti i livelli aziendali.
- la codifica deve essere definita: numeri, convenzioni di denominazione e lunghezza delle descrizioni devono essere normati.
- le categorie devono rappresentare il portfolio: identifica ciò che acquisti (materiale/tipo di lavorazione/settore merceologico) e non da chi lo acquisti.
- le categorie devono essere coerenti: confrontati a più livelli aziendali di organigramma, sia a livello orizzontale che verticale, in modo da risultare coerente al tuo mercato di riferimento.
Come bonus ti consigliamo infine di non inserire una voce generica all’interno della classificazione perché potrebbe causare confusione.
Come si gestiscono le categorie?

Il category manager ha un ruolo di responsabilità all’interno della sua area di competenza. Questa competenza consiste nella gestione delle categorie attraverso la creazione di un piano strategico che fissi gli obbiettivi su tre differenti livelli:
- breve termine – gestione delle risorse per l’operatività quotidiana (in rari casi gestiti in prima persona, in mancanza di risorse)
- medio termine – piani operativi ma di lungo periodo che possono andare da 1 a 3 anni
- lungo termine – piani strategici di lungo periodo che possono andare da 3 a 5 anni
Per quanto riguarda gli obbiettivi di breve termine, come category manager hai gli stessi compiti di un senior buyer, rappresentati da due importanti filoni:
- identificare e gestire le richieste degli stakeholder
- gestire e consolidare i rapporti con il parco fornitori
Per approfondire questi due punti ti consigliamo la lettura di questo interessante approfondimento sull’argomento: Ufficio acquisti: come gestire i fornitori critici
Per quanto concerne le attività di medio e lungo termine, invece, dovrai seguire un processo efficace e ben definito come, ad esempio, quello riportato di seguito:
- analisi della spesa
- identificazione delle priorità
- analisi di mercato
- valutazione dei rischi
- formulazione della strategia
- miglioramento
Chiaramente questa rappresenta solo una bozza di linea guida.
Se l’argomento ti interessa e vuoi approfondirlo, noi di Buyer’s Line, abbiamo pensato di indicarti una lettura sfidante ma sicuramente fondamentale per la crescita delle competenze in questa specifica area:
Category Management in Purchasing: A Strategic Approach to Maximize Business Profitability
Molto bene e anche per questo articolo siamo arrivati alla conclusione.
Speriamo con questo approfondimento di averti fatto capire l’importanza del category manager all’interno di uffici modernamente strutturati e i molteplici vantaggi che questa figura può portare, come ad esempio:
- una contabilità più accurata grazie ad informazioni maggiormente dettagliate
- una migliore visibilità sulla spesa
- una maggiore soddisfazione del cliente finale
- maggiori opportunità di risparmio sui costi
Facci sapere nei commenti cosa ne pensi e se hai qualche suggerimento in merito a questo argomento.
Ci troviamo al prossimo articolo e nel frattempo continua a seguire la line dell’acquisto efficace,
segui Buyer’s Line!
A presto
Fonti:
-Sievo: https://sievo.com/blog/category-management
-Sole 24 ore: https://www.ilsole24ore.com/art/la-funzione-strategica-category-management-AEqYUp9
-Wikipedia: https://en.wikipedia.org/wiki/Category_management_(purchasing)
-Infosys: https://www.infosysbpm.com/blogs/sourcing-procurement/category-management-in-procurement-benefits.html