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Volatilità materie prime: come gestirla al meglio con i fornitori

Cosa si intende con il termine volatilità?
Forse questa potrebbe essere la prima domanda che ti è venuta in mente, leggendo il titolo di questo articolo.

Quando si sente parlare di volatilità, in contesti economico-finanziari, ci si riferisce alla misura della variazione di un prezzo che un determinato prodotto può assumere, in un lasso di tempo definito.

In ambito Procurement, la volatilità serve a comprendere le oscillazioni di determinate materie prime, che risultano fondamentali per la tua classe merceologica di riferimento, o addirittura per l’intera azienda.

Sostanzialmente parliamo di:

  • alta volatilità quando ci sono ampie oscillazioni di prezzo tra i massimi ed i minimi in un determinato periodo
  • bassa volatilità quando ci sono basse oscillazioni di prezzo tra i massimi ed i minimi in un determinato periodo.

Senza addentrarci oltre negli aspetti finanziari, cerchiamo di capire come dovrai muoverti, in determinati contesti di volatilità con i listini dei tuoi fornitori.

Non perdiamo quindi altro tempo, iniziamo!

Ma prima: Se credi che gli aspetti finanziari, associati al Procurement, possano essere interessanti, segnalacelo nei commenti di questo articolo!

Volatilità: come gestire i listini con i fornitori

Fig. 1 - La gestione della volatilità nei listini con i fornitori
Fig. 1 – La gestione della volatilità nei listini con i fornitori

Il mondo delle materie prime è sicuramente complesso ed è proprio questa complessità che impedisce di prevedere, con sicurezza, l’andamento dei mercati (soprattutto per questa delicata classe merceologica).

In qualità di buyer la tua responsabilità principale è quella di governare l’andamento della volatilità in modo da prevedere eventuali future variazioni di listino, senza sapere, a priori, l’entità.

A seconda della tipologia di fornitore puoi optare per due strade (difficilmente ne troverai altre):

  1. prezzi fissi: l’accordo tra buyer e fornitore prevede un prezzo bloccato, per un periodo di tempo concordato, a fronte di un volume d’acquisto quantificato.
  2. prezzi indicizzati: l’accordo tra buyer e fornitore prevede un prezzo con clausole di indicizzazioni della materia prima associate ad un determinato riferimento, ritenuto autorevole da entrambe le parti.
    Vengono stabilite inoltre delle regole che determinano la frequenza di revisione ed una % di assorbimento.

Ora, cerchiamo di definire, in maniera sintetica, alcune linea guida di questo secondo punto:

  • specifica i prodotti: allegato con l’elenco dei codici da firmare.
  • definisci le quantità: quantità minima, tipologia di consegna, periodo di tempo.
  • definisci l’indice da utilizzare: eventuali formule per definire la percentuale
  • esplicita la fonte dati: identifica il riferimento autorevole a cui fare riferimento
  • definisci la frequenza della revisione
  • definisci le % di oscillazioni entro cui non vengono variati i prezzi
  • definisci il meccanismo di variazione dei prezzi al variare dell’indice

Fondamentale è essere abili nella comunicazione con i fornitori, perché dovranno essere predisposti ad un accordo che in ogni caso sarà comunque complesso e da manutenere nel tempo.

Al di fuori di queste due strade, in contesti ad elevata volatilità, ti troverai a dover gestire innumerevoli richieste di aumenti che, in molti casi, potresti essere costretto a subire.

D’altro canto, potresti, per lo stesso motivo, perderti eventuali “effetti sconto”.

Per questi motivi, dovrai valutare molto attentamente la possibile introduzione di uno di questi due metodi.

Volatilità: punti chiave per gestire i listini con i fornitori

Fig. 1 - Le principali variabili nei listini con i fornitori
Fig. 2 – Le principali variabili nei listini con i fornitori

Nel caso al tuo mercato di riferimento si applicasse, con maggiore successo, una politica a prezzi fissi su un determinato periodo di tempo, ti riportiamo di seguito alcune principali variabili di cui dovrai tenere conto:

  • la limitata volatilità storica del materiale
  • la stabilità del mercato di riferimento
  • la tendenza dei fornitori ad accumulare materie prime (riscontrabile dalle rimanenze di bilancio)
  • i volumi significativi per il fornitore
  • l’interesse a mantenere prezzi stabili

Nel caso, invece, al tuo mercato di riferimento si applicasse come vincente la strategia dei prezzi indicizzati, ti riportiamo di seguito alcune principali variabili di cui dovrai tener conto:

  • l’elevata volatilità della materia prima
  • la tendenza del fornitore ad acquistare quanto richiesto
  • l’interesse a spostare la negoziazione su altri temi non legati ai prezzi
  • la trasparenza
  • la possibilità di assorbire variazione di prezzi sul nostro prezzo di vendita

Molto bene, speriamo che questa analisi ti permetta di migliorare i tuoi accordi commerciali con i tuoi fornitori, incrementando le tue performance!

Facci sapere nei commenti se utilizzi o meno uno di questi due metodi, per bloccare i prezzi dei listini dei tuoi fornitori, e come ti trovi.

Ci troviamo al prossimo articolo e nel frattempo continua a seguire Buyer’s Line!
A presto

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