Vai al contenuto
Home » Giornale del Buyer » Consignment Stock

Consignment Stock

Fai parte della supply chain?
Lo shortage ha condizionato pesantemente le consegne di questo drammatico anno?
I tuoi listini si sono sciolti come neve al sole ancor prima di essere formalizzati?

Se ti può essere di consolazione la realtà che stai vivendo è pressoché identica in qualsiasi settore merceologico ed in quasi tutti i paesi.

Noi di Buyer’s Line non abbiamo la soluzione per risolvere nell’immediato queste criticità, ma come al solito ti proponiamo dei suggerimenti che possono calmierare queste situazioni, smorzando ogni problematica che trovi lungo il tuo percorso da buyer.

Proprio per questo motivo, oggi, vogliamo parlarti di un metodo particolarmente vantaggioso sia per il buyer che per il fornitore, nell’ottica di una collaborazione win-win: il Consignment Stock.

Non perdiamo quindi altro tempo, iniziamo!

Consignment Stock: Cos’è?

Il cosiddetto inventario delle spedizioni, è un modello di approvvigionamento.

Qui il materiale che viene consegnato dal fornitore al cliente, in questo caso rappresentato dal buyer, non viene immediatamente venduto e fatturato secondo i termini concordati, ma rimane di proprietà del fornitore fino a quando non viene effettivamente prelevato dal magazzino (anche se lo stesso magazzino è di proprietà del cliente finale).

Questa attività viene denominata conto/deposito

Il conto/deposito si suddivide sostanzialmente in 5 fasi distinte:

1) il fornitore riceve un ordine di conto/deposito ed invia la merce secondo le quantità ed i prezzi concordati

2) la merce viene posizionata nel conto/deposito

3) il cliente preleva la merce, secondo le indicazioni della scorta di sicurezza e del punto di riordino

4) la merce prelevata diventa di proprietà del cliente

5) il fornitore riceve dal cliente i dati dell’avvenuta vendita e ne scaturisce un ordine di ripristino, che riporta al punto iniziale

Possiamo quindi considerarlo come una sorta di ampliamento della tecnica Kanban!

Consignment Stock: Quali sono i vantaggi?

Chiaramente una nuova tipologia di approvvigionamento, per essere considerata tale, dovrebbe apportare dei vantaggi che, nel migliore dei casi, dovrebbero essere tali per entrambi le parti in causa.

Proviamo a vedere insieme quelle del Consignment stock

Consignment Stock: I vantaggi del fornitore

Fig. 1 - I vantaggi del Consignment Stock per il Fornitore
Fig. 1 – I vantaggi del Consignment Stock per il Fornitore

Ti riportiamo di seguito alcuni vantaggi per il fornitore, che potrebbero tornarti utili in un’eventuale trattativa:

1 – Abbassare i costi inventariali

Per gestire un magazzino che possa affrontare le volatilità del mercato di riferimento, come eventuali picchi stagionali, il fornitore dovrà utilizzare degli spazi importanti, che comportano delle spese, quali:

  • proprietà/affitto
  • dipendenti diretti ed indiretti
  • utenze
  • manutenzione
  • gestione dell’inventario fisico e contabile

Tutte queste attività, molto dispendiose, vengono demandate interamente al cliente secondo determinate specifiche.

Il fornitore dovrà infatti mantenere solo un piccolo spazio per il ripristino della domanda, evitando rotture di stock.

2 – Avere la sicurezza di ordini a lungo termine

Utilizzare un modello come quello del consignment stock, prevede una visione di medio/lungo periodo da parte del cliente sulla base dei consumi selezionati.

Questo si traduce in una maggiore stabilità da parte del fornitore che può permettersi di ottimizzare al meglio l’economicità dei lotti di produzione.

È infatti garantita una fase di phase out nel caso si volesse rescindere dagli accordi pregressi intrapresi.

3 – Ottenere una filiera più snella

La produzione per il fornitore si trasforma quindi in una sorta di “make to order” rendendo tutta la propria filiera più snella.

Consignment Stock: I vantaggi del cliente/buyer

Fig. 2 - I vantaggi del Consignment Stock per il Cliente/Buyer
Fig. 2 – I vantaggi del Consignment Stock per il Cliente/Buyer

Anche in questo caso, ti riportiamo di seguito alcuni vantaggi che potrebbero tornarti utili in un’eventuale trattativa:

1 – Ridurre i costi

In pratica, paghi solo quello che prelevi e scarichi dall’inventario posizionato nel tuo magazzino.
Avrai quindi minori costi legati all’immobilizzazione finanziaria.
Inoltre hai la possibilità, garantita a livello contrattuale, di rendere il materiale che rimane invenduto sopra una certa soglia temporale.

Ottieni inoltre un significativo miglioramento anche sul flusso di cassa.

2 – Eliminare le scorte superflue e il lead time di approvvigionamento

Avendo il materiale già a magazzino non dovrai occuparti di monitorare i lead time dei tuoi fornitori, rischiando sotto scorte o rotture di stock. Avendo siglato un contratto, è interesse di entrambi rifornire le scorte che vengono vendute.

Il lead time risulta quindi praticamente nullo.

In questo caso si riducono ed eliminano anche i costi legati a spedizioni urgenti, dell’ultimo minuto, che il più delle volte fuoriescono dai giri concordati nel milk run.

3 – Aumentare il Buy rispetto al Make

Una gestione efficiente dell’approvvigionamento può permetterti di valutare molte più opportunità in outsourcing, lasciandoti solo i prodotti a maggior valore aggiunto all’interno della tua produzione interna.

Consignment Stock: le criticità

Fig. 3 - Gli svantaggi del Consignment Stock
Fig. 3 – Gli svantaggi del Consignment Stock

Anche il conto/deposito non è esente da alcune criticità che ne possono pregiudicare a livello pratico il corretto funzionamento.

Ti riportiamo di seguito, a livello esemplificativo, le principali criticità:

1 – La corretta gestione dell’inventario

Anche se può sembrarti strano la corretta gestione degli scarichi e dei carichi può a volte risultare complicata. Se lo scambio delle informazioni non risulta preciso e puntuale si possono rischiare evidenti difformità tra le giacenze fisiche e contabili.

2 – I rischi legati all’invenduto

Anche se vengono stipulati degli accordi quadro, eventuali eccessi di materiale invenduto, al di fuori delle normali casistiche, possono rappresentare delle criticità commerciali non indifferenti da gestire prima della naturale scadenza contrattuale.

3 – l’impossibilità di cambiare fornitore

Come per qualsiasi altro accordo quadro, un eventuale favorevole e temporaneo movimento di mercato non potrà essere colto dal buyer, a patto di eventuali e pregresse clausole contrattuali.
Questa tipologia di accordi prevede infatti solitamente una stipula pluriennale.

Se questo articolo ti è piaciuto, noi di Buyer’s Line ti consigliamo la lettura di questo libro:

– Le operazioni di magazzino e la gestione delle scorte. Un manuale per tutti

Inoltre, per aiutarti nella gestione delle scorte, ti consigliamo questi corsi di Excel che troverai sicuramente interessanti e che potranno aiutarti a supportare i dati da inserire a gestionale:

– Corso Excel Base
– Corso Excel Avanzato
– Offerta: Corsi Excel Base e Avanzato
– Corso Excel Fondamentale

Con questo articolo crediamo di averti dato un altro strumento per aiutarti nel tuo percorso attraverso la supply chain.

Lo conoscevi? Lo hai trovato interessante? Faccelo sapere nei commenti!!!

Ci troviamo al prossimo articolo e nel frattempo continua a seguire Buyer’s Line!
A presto

Fonti:

– Techtarget: https://www.techtarget.com/whatis/definition/consignment-inventory
– Tradegcko: https://www.tradegecko.com/inventory-management/consignment
– Brightpearl: https://help.brightpearl.com/hc/en-us/articles/4405440368273-Consignment-inventory-buying-from-vendors
– Odoo: https://odoo-community.org/shop/vendor-consignment-stock-4355#attr=3660
– Logisticaefficente: https://www.logisticaefficiente.it/wiki-logistica/supply-chain/consignment-stock.html

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *