Sei in grado di valutare il prezzo di ciò che acquisti?
Diciamolo chiaramente, questo 2022 è sicuramente uno degli anni più complicati ed al tempo stesso affascinanti, dell’ultimo decennio per chi deve svolgere il mestiere del buyer o è comunque connesso alla supply chain.
L’aumento dei costi del materiale avrà sicuramente colpito anche il tuo settore, con la conseguente richiesta, a cascata, di variazione dei prezzi da parte del tuo parco fornitori.
In molti casi queste proposte di variazioni sono state causate da una serie di fattori ben definiti, che hanno creato una sorte di “tempesta perfetta”, le cui principali criticità possono essere così raggruppate:
- aumento generico delle materie prime
- aumento degli energetici
- fluttuazione dei tassi di cambio
- difficile reperibilità del materiale
Prima però di addentrarci ulteriormente all’interno della tematica della gestione degli aumenti (che affronteremo in un prossimo articolo… non perdertelo 😉), noi di Buyer’s Line abbiamo pensato che fosse fondamentale fare un passo indietro, per comprendere quali strumenti il Buyer possa utilizzare per riconoscere la bontà di un’offerta in prezzo, termini e condizioni.
Non perdiamo quindi altro tempo, iniziamo!
Prezzo, costo, costo totale di proprietà: sai la differenza?
Il primo importante passo da compiere è comprendere la sostanziale differenza che intercorre tra i vari significati di prezzo, costo e costo totale di proprietà, inerenti all’ambito dell’ufficio acquisti.
Il prezzo
Identifica quanto paghi per un determinato prodotto.
E’ rappresentato dal listino, a lotto fisso o scaglioni , che associ in anagrafica ad un determinata quantità. Contiene i costi, il guadagno ed il valore intrinseco.
Il costo
Rappresenta l’insieme di tutte le spese necessarie per la realizzazione di un determinato prodotto. Esempi di costo possono essere:
– costi industriali
– costi generali
– costi fissi e variabili
– ecc.
Il costo totale di proprietà
Consiste nell’insieme di tutti quei fattori che, direttamente ed indirettamente, incidono nelle spese di produzione di un prodotto.
Mentre per i costi diretti puoi fare riferimento al precedente paragrafo, tra le spese indirette possiamo riportare i seguenti costi:
– operativi
– di formazione
– di manutenzione
– di magazzino
– ecc..
Se l’argomento ti interessa ti consigliamo di dare un’occhiata all’articolo e video dedicati.
Risulta quindi chiaro che, a seconda della classe merceologica di riferimento, identificabile attraverso la matrice di Kraljic , devi utilizzare uno o tutti questi fattori per comprendere il corretto prezzo di ciò che stai acquistando.
In pratica, se stai analizzando, ad esempio, un nuovo fornitore per l’approvvigionamento della bulloneria a kanban , potrai focalizzarti esclusivamente su un’analisi di prezzo.
Viceversa, se stai analizzando l’implementazione di un nuovo fornitore di stampi per tutte le linee di prodotto della tua azienda, dovrai sicuramente concentrarti su un’analisi di valore.
Ora passiamo al secondo passo!
Verifica dei metodi: l’analisi del prezzo!

L’analisi del prezzo è una verifica diretta senza elementi specifici.
Devi utilizzare questo metodo quando la platea di fornitori è elevata ed esiste molta concorrenza, essendo un mero confronto tra il prezzo offerto ed un altro elemento.
Eccoti i casi specifici
1) Analisi della concorrenza
Confronti le varie offerte ricevute, creando una sorta di benchmark sul prezzo medio ponderato.
Elevate volatilità rispetto al benchmark dovranno essere analizzate attentamente per evitare sottocosti dovuti alle più disparate ragioni.
2) Analisi della storicità
Confronti l’offerta ricevuta con i prezzi precedentemente pagati e conservati a sistema.
In questo caso dovrai tener conto dell’inflazione, della Learning Curve, e delle differenze di volumi prese in esame.
3) Analisi interna
Confronti l’offerta ricevuta con una stima interna, basata sui tempi ed il costo orario dei macchinari.
Questa stima può essere realizzata con la collaborazione dell’ufficio tempi e metodi, se il prodotto può essere realizzato internamente. Nel caso non fosse possibile realizzarlo internamente, dovrai richiedere il supporto del reparto tecnico ed industrializzazione.
L’analisi dei tempi può essere effettuata anche direttamente dal Procurement ma occorre una notevole esperienza e in alcuni casi deve essere supportata dall’ausilio di software ad hoc.
Verifica dei metodi: l’analisi del costo!

L’analisi dei costi è una verifica indiretta che necessita di approfondire ogni singolo elemento che determina il costo finale di un prodotto. Inoltre, è maggiormente significativa ed impattante quando ci sono pochi fornitori e non esiste una congrua concorrenza sui prezzi.
Non sempre però è fattibile ricevere la scomposizione dei costi da parte dei fornitori.
Quindi, per poter procedere correttamente con questa analisi, è necessario svolgere un’accurata negoziazione per ottenere queste informazioni.
Se pensi di dover approfondire questo argomento, noi di Buyer’s Line ti suggeriamo il seguente corso:
– NEGOZIOZIONE IL CORSO FONDAMENTALE
Ora, ti riportiamo di seguito tutti i fattori che costituiscono questa tipologia di analisi.
1) Costo del materiale
Una volta calcolato il peso del materiale di partenza , puoi verificarne il costo attraverso un benchmark tra fornitori di quella determinata materia prima o attraverso il riferimento a specifici indici.
Per semplicità ti riportiamo di seguito alcuni dei più significativi indici di riferimento:
- INDEX: generico su tutte le commodities
- LME: specifico per metalli ferrosi e non ferrosi
- ICIS: specifico materie plastiche
- EEX: specifico per energetici
2) Costo diretto del lavoro
Dovrai verificare i tempi di produzione del particolare.
Nel caso di un prodotto storico, analizzando il processo produttivo di quanto fatto internamente o da vecchi fornitori. Nel caso, invece, di nuova produzione, potrai usufruire di quanto indicato al punto 3) della verifica del prezzo, oppure analizzando, attraverso tabelle excel pre-compilate o con software appositi, la verifica delle tempistiche.
Di seguito ti riportiamo un esempio generico di una scomposizione del costo diretto del lavoro:
A) costo industriale dei macchinari
B) tempistiche di lavorazione dirette
C) tariffa oraria operatore
D) tempistiche di piazzamento
E) costo di eventuali esternalizzazioni
Da cui puoi evincere il costo diretto, attraverso la seguente formula: (A*B)+(B*D)+E
Chiaramente questo è esemplificativo e non esaustivo. Deve essere inteso come generico e non applicabile a specifiche attività.
3) Costo generale
All’interno della voce costo generale puoi far rientrare i costi amministrativi ed eventuali costi accessori come ad esempio l’utensileria.
Devi calcolare questi dati sulla base dell’esperienza aziendale e confrontarti direttamente con il tuo fornitore.
4) Margine di profitto
Il margine di profitto consiste nella percentuale di guadagno che il tuo fornitore deve ottenere.
In linea generale deve essere tenuto in considerazione ed essere congruo alla struttura del fornitore ed alla catena di fornitura.
Esempio generico di analisi di costo/cad.
Esempio generico di analisi di costo/cad. | |||
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Fase | Descrizione | Totale €/cad. Fase | |
1 | Costo materiale | 5,00€ | |
2 | Costo diretto lavoro | 110€/cad. | |
Costo Industriale | 50€/h | ||
Tempistica Lav. diretta | 1 h | ||
Tariffa Operatore | 20€/h | ||
Tempistica Piazzamento | 3 h | ||
3 | Costo generale | 7,5€/cad. | |
Utensileria | 2,0€/cad. | ||
Amministrativi (5%) del punto 2 | 5,5€/cad | ||
4 | Margine di profitto (10%) | 12,25€/cad. | |
Prezzo Finale | 134,75€/cad. |
Solo in questo modo potrai considerare, la collaborazione, sostenibile sul lungo periodo.
La somma di questi 4 principali fattori determina l’analisi del costo.
Verifica dei metodi: l’analisi del costo totale di proprietà!

L’analisi del costo totale di proprietà è un metodo completo che, oltre ad analizzare i costi di un determinato prodotto, tiene in considerazione il valore del particolare per la tua azienda e tutti i costi che dovranno essere sostenuti durante la vita del tuo prodotto.
Questa analisi deve essere implementata sulla merce a maggior valore aggiunto, che racchiude il “core business” aziendale.
Devi infatti tener presente che i costi di acquisizione rappresentano il 25-40% del costo totale per la maggior parte di prodotti e/o servizi ma essendo comunque una ricerca dispendiosa, a livello di energie, dovrai ponderarla per tutta quella classe merceologica maggiormente rilevante in un’analisi abc-xyz .
Alcuni dei costi da aggiungere in questa tipologia di verifica metodologica possono essere:
- follow up
- spedizione
- trasporto in entrata
- qualità
- ispezione
- test
- rilavorazione
- stoccaggio
- rottami
- garanzia
- assistenza
- tempi di fermo
- resi
- mancate vendite
- costi di smaltimento
Ti ricordiamo che sull’analisi del TCO abbiamo dedicato un articolo ed un video, in caso te lo fossi perso ti lasciamo i link all’articolo e video dedicati.
Ottimo, ora non resta che il terzo ed ultimo passo: metterti al lavoro! 😊
Ricordati sempre che queste sono informazioni generiche e dovrai essere in grado di riportale alla tua realtà lavorativa.
Facci sapere nei commenti in che ambito lavori, quali tipologie di analisi prediligi e quali approfondimenti dedicati ti piacerebbe seguire.
Per questo articolo non ci rimane che ringraziarti per averci dedicato il tuo tempo!
Ci troviamo al prossimo articolo e nel frattempo continua a seguire Buyer’s Line!
A presto
Fonti:
– OPENLIBRARY: https://ecampusontario.pressbooks.pub/procurement2021/chapter/chapter-5-evaluating-price/
– INDUSTRYWEEK: https://www.industryweek.com/supply-chain/supplier-relationships/article/21160288/hit-with-a-price-increase-seven-tips-for-negotiating-with-suppliers