Ed eccoci qui, pronti con un nuovo articolo!
Oggi cercheremo di approfondire il Sourcing, quale colonna portante del Procurement, che abbiamo introdotto nell’articolo precedente (se te lo sei perso clicca QUI! )
Ogni ufficio acquisti che si rispetti dovrebbe avere uno spazio dedicato al Sourcing.
Se non sei nuovo, nel mondo degli acquisti, questa parola non ti sarà indifferente.
Saprai di certo che la fortuna o la sfortuna di ogni nuovo progetto o commessa, è strettamente legata alle competenze che si possono ritrovare in questa specifica sotto-area del Procurement.
Per questo motivo noi di Buyer’s Line abbiamo deciso di raccontartelo, descrivendoti gli aspetti essenziali di questa professione.
Quindi buona lettura!
Cos’è il Sourcing
Rappresenta tutto quel ramo dell’ufficio acquisti che si occupa di recepire i bisogni aziendali, trasformandoli, attraverso l’attività di scouting e analisi, nella migliore offerta che il mercato può offrire.
I target da rispettare vengono quasi sempre identificati in:
- costo
- qualità
- affidabilità
- ed in alcuni casi a questi va anche aggiunto l’aspetto dell’innovazione, sempre più indispensabile con la moderna globalizzazione.

Perchè è così importante?
Semplice, perché le attività inerenti al Sourcing vengono eseguite a monte di tutti i processi, quando l’ azione del buyer è maggiormente incisiva.
In questa fase si riescono a coniugare le skills tecniche, commerciali e logistiche, andando a soddisfare sia le esigenze dei clienti che dei fornitori.
Ad esempio una richiesta di modifica, avanzata ad inizio progetto, avrà certamente un impatto differente se richiesta a progetto ultimato, con attrezzature e approvazione sul design (da parte del cliente) già in atto.

A corollario di questo vogliamo riportarti un paio di spunti di riflessione:
- Sai quanto può incidere, sull’utile aziendale, l’attività di “cost saving” (risparmio) rispetto a qualsiasi altro ente?
Passiamo da un rapporto di 1 a 5 per sfiorare punte di 1 a 20 nei casi più al limite. - Sai inoltre quanto può incidere, in percentuale, l’acquistato di un’azienda rispetto al suo fatturato?
Partiamo da uno scarso 60% fino ad arrivare al 70% o addirittura all’80%.
Se per caso desideri analizzare questi argomenti, che dovrebbero esserti chiari e non dovrebbero mancare nella tua libreria, ti proponiamo una serie di approfondimenti che puoi trovare nell’area dedicata all’approfondimento sui libri.
Ora ti sarà sicuramente chiara l’importanza che ha acquisito e deve acquisire l’area del Sourcing, all’interno dell’ufficio acquisti.
Il buyer, che opera nel Sourcing, vede una miniera di opportunità in informazioni quali:
- il confronto in fase di progettazione
- la scelta dei materiali
- le tempistiche di inserimento
- ecc..
e con la pro-attività e l’intraprendenza le trasforma in obbiettivi raggiungibili.
In quale tipologia di azienda si parla di Sourcing?
In prima battuta ti riportiamo alcune sintetiche definizioni:
- Integrazione Verticale: capacità di assorbire, all’interno dei confini aziendali, determinate fasi del processo produttivo.
- Integrazione Orizzontale: capacità dell’azienda di espandersi su mercati o processi affini ai propri.
- Make or Buy: scelta di un’azienda di decidere se produrre al proprio interno o acquistare un determinato componente.
Chiaramente l’azienda che opterà per maggiore integrazione, con poca esternalizzazione dei processi,
non sarà dedita a promuovere e foraggiare questa sotto-area del Procurement.
D’altro canto se ci sarà un’elevata propensione alla decentralizzazione dei processi,
mettendo in priorità l’acquisto del materiale da conto/terzi (ad eccezione del core business), allora la figura di questo particolare buyer assumerà una rilevanza strategica.
Ti riportiamo di seguito alcune delle attività che possono portare ad una successiva fase di Sourcing:
- Analisi di direct e full cost
- Cambiamenti tecnologici di processo
- Rapidi aumenti o diminuzioni nella domanda di mercato
- Evitare malumori sui clienti finali
- Snellire il processo ed aumentare l’attenzione verso il proprio “core business”
Quali sono le attività che strutturano il Sourcing?
Suddividiamo le attività, per semplicità, principalmente in tre fasi:
Comprensione del Piano strategico:
Il Procurement Analist o il Category Manager definiscono un piano strategico.
In seguito danno al Global Buyer le linee guida del progetto e le tempistiche da rispettare (diagramma di Gantt). In questa fase la priorità è comprendere fino in fondo le esigenze.
Il Global buyer deve stilare un piano operativo che tenga conto, ad esempio, delle aree geografiche che si intendono visitare, dei rischi connessi, delle attrezzature e delle metodologie di lavorazione che si intendono ricercare.
Attuazione del piano operativo:
E’ abbastanza chiaro, vero?
Bisogna riuscire a mettere in pratica quanto richiesto.
In questa fase si deve produrre un’analisi quantitativa e qualitativa dei fornitori.
Il Global Buyer, una volta creata la propria cerchia ristretta (denominata in gergo prima scrematura), dovrà elaborare un report riguardante le offerte, le visite, gli audit effettuati (con relative analisi come ad esempio il parco macchine, la tipologia di schedulatori utilizzati, la connessione tra il costo industriale, la struttura e la forza lavoro, ecc..), la situazione finanziaria.
Supporto alle fasi operative:
Quando il report viene approvato si entra nella fase operativa.
Come introdotto nel nostro primo articolo, ti sarà subito venuto in mente che questa è l’area di competenza del Purchasing.
Hai ragione e non vogliamo smentirci, ma nella fasi iniziali il Global Buyer deve essere in grado di supportare, ad esempio, l’inserimento di nuovi fornitori.
Quali tipologie di Sourcing esistono?

Premettiamo che, in un mondo sempre più globalizzato, essere a conoscenza di una o più lingue è fondamentale. In una professione come quella del Global Buyer, non ci si può permettere di non conoscere le terminologie o di non riuscire a capire una problematica.
Questa mancanza potrebbe compromettere una commessa, ma soprattutto la credibilità della risorsa.
Per questo motivo se ti interessa il ruolo, ma ti senti carente in merito (nessun problema), ci permettiamo di consigliarti questo corso di inglese (lingua madre per il commercio mondiale),
che noi abbiamo trovato molto interessante se sei alle prime armi e ti vuoi buttare:
Corso di Inglese: livello base ed elementare (A1 e A2)
Dopo questo piccolo inciso, passiamo a definire le tipologie di Sourcing.
Sole Sourcing:
Esiste quando abbiamo un solo fornitore per il prodotto e/o bene da acquistare.
Casi emblematici possono essere i possessori di brevetti o di copyright, addirittura privi di rivenditori autorizzati. Può esistere anche quando la sua particolare tecnologia viene richiesta dal cliente finale o non è disponibile da nessun altro.
Single Sourcing:
Esiste quando il Global Buyer attua una strategia mirata con un un unico fornitore.
Si utilizza per ottenere rapporti stretti di collaborazione con i fornitori, partnership, standardizzando le procedure ed ottenendo notevoli vantaggi amministrativi e di controllo.
Può essere però rischioso se non si tiene costantemente monitorato il fatturato e la tipologia di particolari.
Multiple Sourcing:
Esiste quando si hanno due o più fornitori su una stessa tipologia di prodotti.
Si utilizza per riuscire a mitigare i rischi (ad esempio per eventuali rotture di stock, fermi produttivi, ecc..). Attraverso la competizione si ottengono vantaggi in termini di costi, qualità ed affidabilità.
Anche in questo caso il corretto bilanciamento del fatturato (valutato in base a metriche oggettive), deve essere verificato costantemente.
Parallel Sourcing:
Esiste quando si ha un unico fornitore ma solo per un determinato componente di un solo modello. Nel caso ci fossero più modelli che utilizzando lo stesso componente avremo più fornitori. In questo caso si cerca di ottenere il meglio dei precedenti metodi.
All’apparenza può sembrare il metodo migliore. Comporta però un’elevata complessità di gestione adatta a poche aziende molto strutturate.
Network Sourcing:
Esiste quando si ha un fornitore a capo di una commessa.
Per semplicità si potrebbe rappresentare visivamente come una piramide.
Alla base si trovano i produttori dei singoli componenti e a salire ci sono i capi commessa dell’intero progetto. I principali vantaggi sono una sana competitività tra i fornitori con l’ottimizzazione dei costi. Si ha inoltre una semplificazione estrema delle procedure interne.
La principale difficoltà che si potrebbe riscontrare è la difficile attribuzione di eventuali responsabilità per la risoluzione delle problematiche riscontrate all’interno della “piramide”.
Speriamo che ora ti sia più chiaro cos’è il Sourcing e per quale motivo deve essere tenuto così in considerazione all’interno di un ufficio acquisti.
Ci troviamo al prossimo articolo e nel frattempo continua a seguire Buyer’s Line!
A presto